COSI' GL'INTERI GIORNI
Così gl’interi giorni in lungo incerto
sonno gemo! ma poi quando la bruna
notte gli astri nel ciel chiama e la luna,
e il freddo aer di mute ombre è coverto;
dove selvoso è il piano più deserto
allor lento io vagabondo, ad una ad una
palpo le piaghe onde la rea fortuna,
e amore, e il mondo hanno il mio core aperto.
Stanco mi appoggio or al troncon d’un pino,
ed or prostrato ove strepitan l’onde,
con le speranze mie parlo e deliro.
Ma per te le mortali ire e il destino
spesso obblïando, a te, donna, io sospiro:
luce degli occhi miei chi mi t’asconde?
In questo sonetto l'autore vuole aspettare la notte che risveglia in lui la tristezza, l'angoscia e le ferite che la vita gli ha inferto e soprattutto la lontananza dalla donna che ama; ma il pensiero di lei distoglie la sua attenzione da tutto il resto, soprattutto durante la notte. Quindi Foscolo fa diventare la notte la parte della giornata in cui siamo portati a riflettere sulla nostra vita, ripercorrendo tutti gli eventi importanti ma soprattutto quelli più dolorosi.