SOLCATA HO FRONTE
Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;
giuste membra; vestir semplice eletto;
ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:
talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,
pronto, iracondo, inqu ïeto, tenace:
di vizi ricco e di virtù, do lode
alla ragion, ma corro ove al cor piace:
morte sol mi darà fama e riposo.
Questo sonetto vuole essere l'autoritratto letterario dell'autore che vuole presentarsi per quello che è e per quello che vorrebbe essere. La prima quartina ci descrive in maniera classica e quasi scultorea il suo viso. Nella descrizione compaiono subito le caratteristiche di uomo serio, intelligente, riflessivo, pensoso ma soprattutto fiero. In seguito descrive la sua persona e le caratteristiche che lo rendono unico; la quartina si conclude con l'indicazione delle difficoltà personali e del periodo storico e politico. Nelle ultime due terzine vengono sviluppati i temi romantici del sonetto: la tristezza e la solitudine, spicca inoltre l'importanza delle emozioni. Il sonetto si conclude con l'esaltazione della morte che finalmente darà la meritata fama al poeta.